Stufato di Cinghiale delle Marche: un piatto rustico che racchiude i sapori della natura

Uno stufato di cinghiale cotto lentamente per esaltare la morbidezza della carne e il sapore delle erbe aromatiche, accompagnato da verdure e vino Rosso Piceno.

Media
4 persone
4 ore (più 12 ore di marinatura)
  • 1 cipolla
  • 1 carota
  • 1 costa di sedano
  • 2 cucchiai di olio extravergine d’oliva
  • 1 bicchiere di vino rosso
  • 300 ml di passata di pomodoro
  • 1 cucchiaio di concentrato di pomodoro
  • 2 rametti di rosmarino
  • 2 rametti di timo
  • Brodo caldo q.b.
  • Sale e pepe q.b.
  • Per la marinatura:

  • 1 kg di carne di cinghiale
  • 500 ml di vino rosso (Rosso Piceno consigliato)
  • 1 cipolla
  • 1 carota
  • 1 costa di sedano
  • 1 spicchio d’aglio
  • 3 bacche di ginepro
  • 2 foglie di alloro
  • Pepe nero q.b.
Media
4 persone
4 ore (più 12 ore di marinatura)
  • 1 cipolla
  • 1 carota
  • 1 costa di sedano
  • 2 cucchiai di olio extravergine d’oliva
  • 1 bicchiere di vino rosso
  • 300 ml di passata di pomodoro
  • 1 cucchiaio di concentrato di pomodoro
  • 2 rametti di rosmarino
  • 2 rametti di timo
  • Brodo caldo q.b.
  • Sale e pepe q.b.
  • Per la marinatura:

  • 1 kg di carne di cinghiale
  • 500 ml di vino rosso (Rosso Piceno consigliato)
  • 1 cipolla
  • 1 carota
  • 1 costa di sedano
  • 1 spicchio d’aglio
  • 3 bacche di ginepro
  • 2 foglie di alloro
  • Pepe nero q.b.

Indice ricetta

Il profumo intenso dello stufato di cinghiale si diffonde nelle case marchigiane durante le fredde giornate d’inverno, un piatto che unisce convivialità e tradizione, perfetto per un pranzo domenicale in famiglia.

Preparazione

1. Marinatura del cinghiale

Taglia la carne di cinghiale in pezzi regolari e mettila a marinare per 12 ore in una ciotola con vino rosso, una cipolla a fette, una carota, sedano, aglio, bacche di ginepro, alloro e pepe. Questo processo riduce il sapore selvatico della carne e la rende più tenera.

2. Preparazione dello stufato

Sgocciola la carne dalla marinatura e tamponala con carta da cucina. In una casseruola capiente, scalda l’olio extravergine d’oliva e soffriggi cipolla, carota e sedano tritati finemente. Aggiungi i pezzi di cinghiale e rosolali su tutti i lati.

3. Sfuma e insaporisci

Versa un bicchiere di vino rosso (meglio lo stesso della marinatura) e lascia evaporare l’alcol. Unisci passata di pomodoro, concentrato, erbe aromatiche fresche (rosmarino e timo), sale e pepe. Aggiungi un mestolo di brodo caldo per mantenere la carne umida.

4. Cottura lenta

Copri la casseruola e lascia cuocere a fuoco bassissimo per 3-4 ore, mescolando di tanto in tanto e aggiungendo brodo se necessario. Alla fine della cottura, la carne deve risultare tenerissima e il sugo ben ristretto.

Servizio e abbinamenti

Servi lo stufato di cinghiale caldo, accompagnato da polenta fumante o fette di pane tostato. Per un abbinamento perfetto, scegli un calice di Rosso Piceno o Verdicchio di Matelica, che esaltano i sapori della carne.

Varianti e consigli

Per una versione senza pomodoro, puoi utilizzare solo brodo e vino per creare un fondo più leggero. Se desideri una ricetta senza glutine, verifica che il brodo e il vino utilizzati non abbiano contaminazioni. Lo stufato può essere preparato in anticipo e riscaldato: i sapori si intensificheranno ulteriormente.

Indice ricetta

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